1. SEZIONE INTERNAZIONALE

LA CARTA DELLA CITTADINANZA UMANITARIA EUROPEA

I programmi operativi della Missione, in attuazione del Programma generale di ricerca, hanno consentito al Centro di sperimentare anche la dimensione interna­ zionale del nostro Distretto YA, perché già nel 2004, nell’ambito dei programmi culturali e operativi che hanno preparato la nascita del Centro, il Distretto 108 YA ha redatto e presentato al Forum europeo di Roma, grazie all’intervento del Presidente emerito Pino Grimaldi,

la Carta della Cittadinanza Umanitaria Europea.

La Carta ha come obiettivo potenziare sia la partecipazione dei Clubs dei Distret­ ti Lions ai programmi dell’Unione Europea, attraverso lo studio e l’analisi proget­ tuale di tutti gli atti dell’Unione Europea, sia la promozione della comprensione, attraverso i Clubs Lions , tra tutti i popoli dell’intero continente europeo.

IL TESTO DELLA CARTA

I Lions Europei riuniti a Roma per il 50° Forum Europeo (30 Settembre / 2 ottobre 2004) perseguendo il loro dovere etico costituzionale di contribuire ad una sempre migliore compren­ sione tra i popoli del continente utile all’edificazione di una so­ cietà europea.

Ribadita la raccomandazione fatta dal Forum Europeo di Ci­ pro nel Novembre 2003 alla “Convenzione Europea”.

Nel convincimento che la stipula, prevista a Roma il 29 Otto­ bre 2004, della nuova Costituzione dell’Unione Europea costitu­ isce una tappa per il ravvicinamento e migliore comprensione tra i popoli europei, pur nella loro diversa estrazione storico-cul­ turale.

Consapevoli del ruolo delle Organizzazioni non governative (NGO) di “creare e stimolare uno spirito di maggiore compren­ sione fra tutti i popoli del mondo” e considerato che l’Associa­ zione Internazionale dei Lions Clubs, estesa in 40 Paesi europei, con una forza di 272 mila Lions, che servono l’umanità sofferente in 9322 Clubs, ha come scopo statutario “creare e sviluppare uno spirito di maggiore comprensione tra tutti i popoli del mon­ do” senza alcuna distinzione di razza, genere, religione o credo politico.

Convinti che l’impegno dei Lions miri a realizzare una cultura comune e per i problemi dell’immigrazione e per una genuina comprensione delle altre culture, religioni e modelli di vita del mondo

Ravvisano l’opportunità di una

Carta della cittadinanza umanitaria europea

CARTA DELLA CITTADINANZA UMANITARIA EUROPEA

Art. 1

Ogni cittadino di Europa ha doveri sociali umanitari verso la comunità europea nella quale vive e lavora.

Art. 2

La cittadinanza umanitaria europea è espressione dei princi­ pi del pluralismo, della sussidiarietà sociale e della solidarietà umanitaria e si esercita a tutela dei diritti umani fondamentali, realizzandosi attraverso la effettiva partecipazione di tutti i citta­ dini europei alla organizzazione solidale e sociale della comuni­ tà, prendendo attivo interesse al bene civico, culturale, sociale e morale del continente europeo.

Art. 3

Costituisce obiettivo primario della cittadinanza umanitaria europea promuovere uno spirito di maggiore comprensione tra tutti i popoli del continente attraverso il superamento di tutti gli ostacoli di ordine sociale, economico e civile che si frappongo­ no alla civile comprensione.

Art. 4

La realizzazione di questo impegno fondamentale deve svi­ lupparsi attraverso la consultazione permanente di tutti i Lions Clubs dei 123 Distretti Europei, nelle forme e modalità che sa­ ranno successivamente indicate dal Consiglio di Cooperazione Europeo, al fine di creare una libera ed aperta discussione su tutti i problemi di carattere comune, nell’intento di promuovere il valore dei beni culturali, artistici ed architettonici, rimuovere le cause delle incomprensioni, aiutare i meno fortunati ad avere una qualità di vita migliore e stabilire le premesse indispensabili per modelli di convivenza civile in pace e libertà.

Art. 5

È, inoltre, obiettivo primario della Carta promuovere la for­ mazione permanente dei giovani attivando confronti ed intera­ zioni tra i sistemi educativi, favorendo il senso della apparte­ nenza e dell’orgoglio nell’essere parte determinante del futuro, fondato sulla capacità di dire no ad ogni forma di devianza e di inquinamento fisico, sociale e morale.

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